mercoledì 24 aprile 2013


certe sere nere
 
Come un treno vigoroso e forte
inghiottito da un’umida galleria
in certe sere nere piene di stelle
è la vita di un uomo solitario
in cerca di pace ove è guerra
fra i sensi e le vaghezze, ora,
riprende il cammino verso casa
mentre il cielo lacrima pioggia
enfio ed asperso corre al tepore
ricordando il caldo dell’estasi
e il fischio del treno che diretto
si gettava in quel tunnel
tagliando il buio della notte
nel respiro cagliato e denso.
 
Prigioniero del vento straniero
in certe sere nere è cibo
per i bronzi di Riace
e la quiete è una larga intesa
oltre le parole, oltre ogni dire, e,
l’ultimo gesto è del capotreno
che mette fine al viaggio
e strappa il prossimo biglietto
per un altro giro di giostra
un’altra cavalcata infinita
ove il nero non appartiene
solamente a certe sere nere.
 
( Rocrisa )

 
 
 
 
 



4 commenti:

  1. Una perfetta simbiosi tra poesia e arte.
    Quel treno sembra muoversi, inghiottito dal tunnel... L'uomo solitario espresso in quattro soggetti che sembrano delineare i movimenti del ritorno a casa.
    Complimenti ad entrambi.

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  2. questo è un binoimio artistico nato ai tempi di splinder...sono felice di averlo potuto riproporre ...la poesia di Rocrisa e le mie immagini sono sempre state molto in sintonia

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  3. un'immagine che ben si plasma sui versi, hai saputo catturare ogni piccola sfumatura...
    come sempre ti sei superato... bravissimo Maestro :)

    Rosa

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  4. Condivido il pensiero di Sab e mi piacciono i versi di Rocrisa!
    ..è un insieme perfetto!!
    Sei bravissimo maestro!!

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