biografia

Biografia di Kurtz


Guido Zuffetti nasce a Lodi il 28 gennaio del 1958 ..


Conosciuto da tutti con il nick Kurtz tratto dall’omonimo personaggio di Apocalypse now, un capolavoro di Coppola ispiratosi al libro “heart of darkness” di Conrad, dove kurtz è una figura misteriosa, uno spirito oscuro, e la sua caratteristica fondamentale è il linguaggio, straordinario potere soggiogatore legato alla sua eloquenza, prima di essere una figura reale Kurtz è una parola.
Ma per capire fino in fondo il suo potere vi è la necessità di approfondire il suo pensiero, ovvero tutti quei fili che lo portano ad essere la persona che è… decisa e determinata.


Il suo travaglio filosofico è stato influenzato da Nietzsche e schopenhauer, dal primo partorì l’esaltazione del terrestre, del corporeo fino alla figura del superuomo, espressione e incarnazione della volontà della potenza, superuomo è colui che vince tutte le repressioni morali e sociali, sottolinea l’opposizione tra corpo e anima, poiché l’espressione dell’eterno conflitto tra bene e male è insanabile, per superare tutto ciò il superuomo si radica nella terra rifiutando ogni giustificazione della vita che non venga dalla vita stessa, importante è “ così parlò Zarathustra” considerato dal colonnello la sua bibbia.
Dal secondo partorì il pessimismo, per Schopenhauer la volontà è irrazionale e tutto ciò che noi consideriamo ordine e armonia è illusione, la volontà in quanto desiderio di qualcosa è privazione e di conseguenza dolore, ma nel momento in cui questo oggetto viene raggiunto, la soddisfazione è momentanea e subentra subito la noia, quindi l’esistenza non è altro che un’altalena fra i due mali: la privazione e la noia, l’esistenza è infelicità, e Schopenhauer affermò : Se ad un Dio si deve questo mondo, non vorrei mai essere quel Dio, l’infelicità che vi regna mi strazierebbe il cuore.


Dalla vita ha acquisito una dote fondamentale che lo rende un uomo vero con le sue debolezze e con le sue incertezze: l’umiltà.


Uomo forte e tenace, debole e dolce allo stesso tempo e chi non lo conosce bene si sorprenderà di questa definizione, ma il colonnello sa avvolgere con la sua irruenza e sa toccarti l’anima con la sua vulnerabilità.


Le sue immagini sono unici nel loro genere e riflettono il complesso pensiero dell'artista.
Immagini in cui penetri cercando di individuare l’anima del creatore e invece scopri la tua, possono essere definite forti e lugubre ma se si osservano dalla giusta angolazione si sente vibrare il pensiero di Kurtz, si sente palpitare il suo cuore e il suo respiro nel crearla.
L' immagine che impersona la sua grandezza è Dea Mater, immagine definita inquietante e invece se la si osservi bene si noteranno i punti di forza che l’hanno generata: il suo carattere plasmato nelle sfumature dei colori, la sua determinazione nella testa d’aquila e la sua furbizia nella posizione assunta dal corpo.


Credo che ogni opera sia una creatura a nostra immagine e somiglianza e Kurtz ha questo potere, lui riesce a dire tanto, spesso tutto, con le sue immagini, è la sua anima che ci dona, il suo lato più profondo, quello che ognuno di noi nella vita reale tiene ben celato ma nella libertà di espressione non si ha paura di mostrarsi nel proprio intimo e si intaglia il nostro essere nei modi a noi più congeniali, chi lo fa con le parole, chi con i gesti e chi con le immagini.


Kurtz è come un fiume… lento e dolce, tortuoso e veloce e sa trascinarti sulla sua sponda celandoti fra la nebbia dei suoi pensieri, un uomo che mimetizza i suoi sentimenti, i suoi desideri e capace di emozionarti con l’immagine di una semplice rosa.


( Rocrisa )

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