mercoledì 24 aprile 2013


certe sere nere
 
Come un treno vigoroso e forte
inghiottito da un’umida galleria
in certe sere nere piene di stelle
è la vita di un uomo solitario
in cerca di pace ove è guerra
fra i sensi e le vaghezze, ora,
riprende il cammino verso casa
mentre il cielo lacrima pioggia
enfio ed asperso corre al tepore
ricordando il caldo dell’estasi
e il fischio del treno che diretto
si gettava in quel tunnel
tagliando il buio della notte
nel respiro cagliato e denso.
 
Prigioniero del vento straniero
in certe sere nere è cibo
per i bronzi di Riace
e la quiete è una larga intesa
oltre le parole, oltre ogni dire, e,
l’ultimo gesto è del capotreno
che mette fine al viaggio
e strappa il prossimo biglietto
per un altro giro di giostra
un’altra cavalcata infinita
ove il nero non appartiene
solamente a certe sere nere.
 
( Rocrisa )